L’interesse verso le Comunità Energetiche (CER) sta crescendo in modo esponenziale, ma c’è il rischio di problemi con le verifiche
A seguito della pubblicazione delle regole operative da parte del GSE, imprese e cittadini si stanno organizzando per dare vita a queste entità che promettono di rivoluzionare il consumo e la distribuzione dell’energia a livello locale.
Le Comunità energetiche rappresentano una frontiera nel campo delle energie rinnovabili e sostenibili. Esse offrono la prospettiva di un’autoproduzione e un autoconsumo energetico equilibrato, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale e promuovendo l’uso di fonti green. Ma con l’apertura dei portali per la presentazione delle domande, prevista per l’inizio di aprile, non sono solo l’entusiasmo e l’attività a fermentare: crescono anche le preoccupazioni.
Rischio truffe come per il Superbonus?
Senza requisiti di accesso specifici per chi dovrà gestire queste comunità, si apre la possibilità di malagestioni o di vere e proprie truffe, come sottolineato dal Sole 24 Ore, portando all’attuale dibattito su un potenziale “effetto Superbonus” in chiave negativa. Il pericolo è che, a fronte di una gestione inadeguata, si possano verificare squilibri tra produzione e consumo energetico, con la conseguente perdita degli incentivi. Questo scenario solleva la questione di chi sarà a pagare in caso di revoca degli incentivi, rischiando di mettere in pericolo le finanze dei soggetti più vulnerabili all’interno della comunità.
Nonostante ciò, il presidente del GSE, Paolo Arrigoni, offre rassicurazioni. I rischi di malagestione sono visti come minimi, grazie ai sistemi di controllo che verranno implementati. Si preannuncia una doppia misura di sostegno: un contributo in conto capitale per impianti in comuni sotto i 5 mila abitanti e una tariffa premiante, che mira a un cambiamento comportamentale all’interno delle comunità per massimizzare autoproduzione e autoconsumo.
Le CER sono viste come veicoli per diffondere la cultura della sostenibilità e come evoluzione dell’autoconsumo fisico individuale. Il loro scopo non è solo ridurre i costi per le famiglie e le imprese, ma anche contribuire alla stabilità della rete elettrica nazionale. Sono già centinaia le iniziative che stanno emergendo sul territorio, dimostrando un notevole interesse verso questo modello innovativo di gestione energetica.
La sfida per gli energy manager, quindi, è doppia: da un lato garantire la corretta implementazione e gestione delle CER, evitando rischi di malagestione; dall’altro sfruttare questa opportunità per promuovere un approccio all’energia che sia sostenibile, efficiente e resiliente. In questo contesto, le CER si presentano non solo come un cambiamento tecnologico, ma come un cambiamento culturale, dove ogni membro della comunità è chiamato a contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità energetica.
Ambra Consulting, con la sua lunga esperienza nel settore energetico e la sua specializzazione nell’implementazione di progetti di energia rinnovabile, si pone come partner di fiducia per energy manager e società che vogliono navigare con successo in questo nuovo ambiente. L’expertise di Ambra Consulting si rivela essenziale nell’offrire supporto tecnico, strategico e operativo per la creazione e gestione delle CER, assicurando che le imprese possano non solo ottenere ma anche mantenere gli incentivi previsti senza incorrere in rischi di malagestione. La visione di Ambra Consulting si allinea con l’obiettivo di promuovere una cultura di sostenibilità e l’utilizzo consapevole delle risorse rinnovabili, offrendo consulenze specializzate sulle CER che abbracciano da un lato le più moderne tecnologie verdi e dall’altro un’attenta valutazione dei rischi operativi e finanziari.