Le novità al Piano transizione 5.0 sono essenzialmente 4
Il Governo ha presentato importanti modifiche al piano Transizione 5.0 con un emendamento alla Legge di Bilancio che introduce semplificazioni, nuove cumulabilità con altri incentivi e maggiore flessibilità per le imprese italiane. Questo aggiornamento rappresenta un passo fondamentale verso l’efficienza e la digitalizzazione dei processi produttivi, offrendo strumenti accessibili per l’ammodernamento aziendale.
Le principali novità del piano aggiornato
- Cumulabilità totale con altri incentivi:
Le imprese potranno cumulare il piano Transizione 5.0 con altri strumenti di agevolazione, inclusi i fondi europei, finora esclusi. Un vantaggio strategico che consente di massimizzare l’efficienza delle risorse disponibili, a patto di non coprire i medesimi costi con più incentivi. - Ampliamento degli scaglioni:
Il primo scaglione di investimenti viene esteso da 2,5 a 10 milioni di euro, mantenendo le aliquote più alte dell’attuale primo scaglione. Questo permette alle aziende di pianificare investimenti più ambiziosi senza perdere i benefici fiscali. - Semplificazioni operative:
L’intervento semplifica il calcolo del risparmio energetico per la sostituzione dei beni strumentali obsoleti, eliminando processi complessi e riducendo la burocrazia. Inoltre, per i progetti gestiti dalle ESCo (Energy Service Company), viene introdotta una procedura più snella, rendendo l’accesso agli incentivi più immediato. - Maggiorazioni per il fotovoltaico:
L’emendamento introduce un nuovo schema di incentivi per tutti i tipi di pannelli solari, con aliquote che arrivano fino al 50% per i modelli più performanti.
Vantaggi per l’efficienza aziendale
Questi aggiornamenti rappresentano un’opportunità concreta per le aziende che vogliono accelerare la transizione digitale e migliorare l’efficienza energetica. Le semplificazioni introdotte eliminano ostacoli burocratici, mentre la cumulabilità con altri incentivi permette di ottimizzare l’impatto degli investimenti.
Marco Calabrò, capo della segreteria tecnica del ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha sottolineato come questa sia una misura orientata alle reali esigenze delle aziende:
“Il piano Transizione 5.0, grazie alla cumulabilità totale e alle nuove semplificazioni, diventa uno strumento ancora più attrattivo e accessibile, ponendo l’efficienza energetica al centro della strategia aziendale.”
In attesa di ulteriori sviluppi
Nonostante i miglioramenti introdotti, manca l’aumento delle aliquote – compensato, però, dalla cumulabilità estesa – e la mini proroga dei progetti al 2026, che sarà definita in un successivo provvedimento. Rimane inoltre aperto il nodo del DNSH (Do No Significant Harm), su cui proseguono le trattative con la Commissione Europea.
L’emendamento alla Legge di Bilancio segna un importante passo avanti per le aziende italiane che intendono innovare e digitalizzare i propri processi produttivi. Con strumenti più accessibili e semplificati, il piano Transizione 5.0 offre una chiara risposta alle sfide della modernizzazione aziendale, aprendo la strada verso un futuro più efficiente, sostenibile e competitivo.