Il Piano Transizione 5.0 continua a espandere i propri orizzonti, offrendo nuove possibilità di incentivazione anche al settore agricolo, oltre che a quelli tradizionalmente industriali e dei servizi.

Con un credito d’imposta fino al 45% per investimenti che migliorano l’efficienza energetica, questo piano si sta rivelando uno strumento essenziale per sostenere l’evoluzione tecnologica e la sostenibilità nelle imprese agricole italiane.

Le novità del piano per il settore agricolo

Per la prima volta, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha chiarito che il credito d’imposta può essere applicato anche all’acquisto di veicoli e macchinari agricoli, inclusi quelli in leasing, con condizioni specifiche pensate per rispondere alle esigenze di modernizzazione del settore agricolo. Grazie alle nuove linee guida, le aziende agricole potranno beneficiare di agevolazioni per macchinari avanzati come mietitrebbie, vendemmiatrici, falcia-condizionatrici e altre attrezzature necessarie a garantire l’efficienza produttiva e un impatto ambientale ridotto. La sostituzione di macchine obsolete con modelli più sostenibili è un aspetto centrale del piano: ad esempio, i nuovi mezzi devono sostituire veicoli di categoria inferiore, passando da un motore Stage I a uno Stage V.

Processi agronomici e risparmio energetico

Il piano fornisce una chiara distinzione tra struttura produttiva e processo produttivo per il settore agricolo. In agricoltura, la struttura produttiva corrisponde al terreno, mentre il processo produttivo si riferisce a fasi specifiche come la preparazione del terreno, la semina, i trattamenti e la raccolta. Questa distinzione permette di applicare il credito d’imposta in base al risparmio energetico raggiunto sia a livello di singola fase agronomica sia dell’intera struttura produttiva.

Calcolo del risparmio energetico

La metodologia per il calcolo del risparmio energetico è un altro elemento chiave per le aziende agricole che desiderano ottenere il beneficio fiscale. Il risparmio viene misurato rispetto all’anno precedente, garantendo che l’incentivo premi i miglioramenti concreti nell’efficienza energetica. Per le aziende agricole che integrano nuove linee o macchinari, è previsto un confronto con i consumi precedenti per calcolare la riduzione energetica effettiva, o l’adozione di uno scenario controfattuale parziale nei casi in cui non sia possibile fare un confronto diretto.

Leasing e semplificazioni procedurali

Il credito d’imposta del Piano Transizione 5.0 si estende anche ai beni in leasing, rendendo la misura accessibile alle aziende agricole che scelgono questa opzione finanziaria. È sufficiente un ordine d’acquisto per avviare l’investimento, riducendo i tempi burocratici e permettendo alle imprese di accelerare i progetti di modernizzazione.

Il ruolo delle ESCO e degli impianti tecnici

Il piano include chiarimenti anche per le Energy Service Company (ESCO), che possono accedere al beneficio fiscale se realizzano investimenti in efficienza energetica per aziende agricole clienti. Inoltre, alcuni impianti tecnici di servizio, come quelli di irrigazione con controllo intelligente dei consumi, potrebbero essere ammessi agli incentivi, aprendo ulteriori possibilità per le aziende agricole che vogliono investire in soluzioni innovative per la gestione delle risorse.

Il Piano Transizione 5.0 si configura come un’opportunità strategica per le aziende agricole italiane, offrendo vantaggi significativi per chi investe in tecnologie sostenibili e macchinari moderni. Grazie a queste agevolazioni, i manager del settore agricolo possono non solo ridurre i costi operativi, ma anche aumentare la produttività e garantire una produzione più rispettosa dell’ambiente. In un contesto sempre più attento alla sostenibilità, Transizione 5.0 rappresenta un sostegno concreto per l’agricoltura italiana, incentivando l’adozione di soluzioni innovative e proiettando il settore verso un futuro più efficiente e competitivo.