Recentemente, il Gse ha fornito alcuni importanti chiarimenti riguardanti le modalità di riduzione dei parametri di risparmio energetico e la possibilità di modificare il programma inizialmente approvato.
Riduzione dei parametri e modifiche al programma
Le aziende possono ora ridurre i parametri di risparmio energetico dichiarati inizialmente, apportando modifiche al programma di investimento, purché tali variazioni siano giustificate e documentate. Tuttavia, il cambiamento non deve essere sostanziale, per esempio, aggiungere nuove tipologie di beni o modificare la potenza degli impianti di autoproduzione. Le variazioni accettate devono essere poi riflettute nelle certificazioni ex post per garantire la conformità ai criteri del piano.
La polizza professionale per i certificatori
Per le attività di certificazione previste dal Piano Transizione 5.0, il Gse ha chiarito che i professionisti già in possesso di una polizza per la responsabilità civile possono utilizzarla anche per le attività di certificazione, senza necessità di sottoscrivere una nuova polizza specifica. Resta comunque fondamentale assicurarsi che la copertura esistente sia adeguata alle attività previste.
Gestione dei pregressi incarichi e indipendenza dei certificatori
Un tema cruciale per il Piano Transizione 5.0 riguarda l’indipendenza e l’imparzialità dei certificatori. Secondo le nuove linee guida, è possibile che un certificatore abbia svolto in passato altri incarichi per l’impresa richiedente, purché non ci siano conflitti di interesse e sia garantita la sua indipendenza. L’importante è che il certificatore basi le sue valutazioni esclusivamente su dati oggettivi e che non sia soggetto ad alcuna influenza che potrebbe alterare la sua valutazione.
Varianti progettuali ammissibili
Le aziende hanno la facoltà di apportare modifiche ai parametri e al programma di investimento, ma devono fornire una chiara evidenza dei cambiamenti nella certificazione ex post. Non è consentito, però, aggiungere nuove tipologie di beni o impianti di autoproduzione energetica diverse da quelle inizialmente approvate, né modificare i parametri di calcolo del risparmio energetico. In caso di necessità di modifiche più significative, l’impresa dovrà presentare una nuova domanda agevolativa.
Flessibilità sul risparmio energetico
È previsto un certo grado di flessibilità riguardo al risparmio energetico comunicato in fase di completamento del progetto. Se il risparmio effettivo dovesse risultare inferiore a quanto dichiarato inizialmente, ma restare sopra le soglie minime (3% per la struttura produttiva e 5% per il processo), non sarà necessario rinunciare all’agevolazione. Se, invece, il risparmio energetico dichiarato scendesse al di sotto di queste soglie, l’impresa dovrà adeguare il credito d’imposta ricevuto o valutare la possibilità di passare al Piano Transizione 4.0.
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le imprese di ottimizzare i propri processi e investimenti in chiave energetica e digitale. Per navigare al meglio le normative e le opportunità offerte, è fondamentale rivolgersi a un partner esperto come Ambra Consulting. Grazie alla nostra esperienza e al nostro approccio innovativo, possiamo supportarvi nell’ottenere i benefici fiscali e agevolativi disponibili, garantendo un percorso semplice e sicuro verso il successo.
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