L’Italia si muove con passi decisi verso un futuro di autosufficienza energetica per le piccole e medie imprese (PMI), grazie al decisivo impulso fornito dal programma Transizione 5.0, inserito nel decreto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ed esaltato dalla CNA.
Un traguardo di fondamentale importanza che segna un punto di svolta per l’economia nazionale, portando alla ribalta le iniziative promosse con determinazione proprio dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA).
Oltre due anni fa, la CNA aveva presentato un progetto ambizioso volto a stimolare l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili dedicati all’autoconsumo nelle piccole imprese. L’obiettivo era chiaro: promuovere l’efficienza energetica, ridurre i costi delle bollette e spingere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica. La visione della CNA ha trovato concreta applicazione nel decreto PNRR, che ha accolto le sue proposte, evidenziando l’importanza di un coinvolgimento attivo del tessuto imprenditoriale italiano nell’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal PNRR.
Con un budget di oltre 220 miliardi di euro da investire entro il 2026, il programma Transizione 5.0 mira a dare un forte impulso agli investimenti delle imprese in innovazione ed efficienza energetica. Grazie a questo programma, si prevede l’attivazione di investimenti per oltre 15 miliardi di euro da parte di imprese di ogni settore e dimensione, contribuendo significativamente alla ripresa economica del paese e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Dario Costantini, presidente della CNA, e Otello Gregorini, segretario generale, hanno sottolineato l’importanza di questa sinergia tra le proposte della CNA e le risorse del PNRR, che ora consente alle piccole imprese di investire efficacemente in risparmio energetico, digitalizzazione e, soprattutto, nell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
Il decreto prevede, tra l’altro, un credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti nel biennio 2024-2025, agevolando l’evoluzione tecnologica e la riduzione dei costi energetici, un ostacolo notevole per la competitività delle PMI. Inoltre, viene riconosciuto un aumento del credito d’imposta fino a un massimo di 10mila euro per le spese legate alla certificazione degli investimenti realizzati.
La CNA plaude all’approccio adottato dal governo e ai continui sforzi di dialogo e confronto con le associazioni datoriali per definire misure e interventi mirati a supportare le esigenze delle imprese, in particolare quelle di dimensioni ridotte, stimolando la crescita economica e la competitività del tessuto produttivo italiano.
Questo traguardo rappresenta non solo una vittoria per la CNA e per le piccole imprese italiane ma segna anche un passo avanti significativo verso una maggiore sostenibilità ambientale e indipendenza energetica del paese. Il sentito ringraziamento di Costantini e Gregorini va a tutti i colleghi della Confederazione che hanno contribuito a rendere possibile questo importante risultato, lavorando con impegno e dedizione.